Dark Night by COLE Kresley

Dark Night by COLE Kresley

autore:COLE Kresley
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788865080863
editore: Abyssinian & MissX
pubblicato: 2011-06-24T16:00:00+00:00


Capitolo 22

Quando uno è fuori di testa, è meglio che cerchi di semplificare le cose.

Per riuscire ad aver successo, Conrad aveva organizzato la sua esistenza in un sistema di premi e ostacoli da superare per raggiungerli. Aveva individuato il premio che voleva: Néomi in carne e ossa, tutta sua.

Gli ostacoli: la sua prigionia, la mancanza di un corpo per lei, e la probabile maledizione di Tarut.

In concreto, Conrad aveva una lista di cose da fare, una lista breve. Liberarsi, uccidere Tarut. Pensare a un modo per riportare Néomi in vita.

L'ultima non era impossibile. Conrad doveva solo trovare la strega giusta e poi costringerla a farlo. Sapeva che ce n'era no solo pochissime nel mondo e in altre dimensioni che potevano far risorgere gli esseri dalla morte.

E ancora meno erano quelle che sarebbero state disposte a farlo.

Quanto alla sua prigionia... la morale della favola era che i suoi fratelli non erano tornati, o almeno, non sarebbero tornati presto. Non fino alla fine della guerra. Ammesso che ne fossero usciti vivi.

Le Valchirie potevano prendere Monte Oblak? Era certamente possibile. Ma ci sarebbe voluto del tempo per prepararsi.

Tempo che lui non aveva. La sua scorta di sangue non era infinita, e la minaccia di Tarut pesava su di lui.

Quella notte Conrad avrebbe cominciato con la prima voce della lista.

Quando si era risvegliato quella sera, Néomi gli aveva portato una tazza di sangue, poi si era lanciata alla ricerca del giornale. Bene. Voleva che si allontanasse. Dopo aver preso un asciugamano, si precipitò giù per le scale.

In un modo o nell'altro, avrebbe rimosso quelle catene. Non poteva spezzarle, e così non gli rimaneva che una sola altra possibilità.

Aveva trovato un'ascia da boscaiolo nella vecchia capanna degli attrezzi. E un ceppo dietro la capanna.

Se avesse bevuto moltissimo sangue, avrebbe potuto far rigenerare una mano in tre o quattro giorni. Avrebbe dovuto tagliarle una per volta, quindi per la rigenerazione ci sarebbero voluti almeno sei giorni. Il che significava che si sarebbe perso il raduno, un promettente terreno di caccia. Uccidere con una mano sola poteva risultare complicato...

All'improvviso, udì... un telefono che suonava? Aggrottando le sopracciglia, si affrettò a seguire il debole suono, imbattendosi in un salottino al pianterreno, proprio sul lato della casa.

Lo squillo sembrava provenire dall'interno del muro. Gettandosi l'asciugamano sulla spalla, alzò le mani ammanettate per battere i palmi contro il muro; sembrava cavo. Le labbra si schiusero in un sorriso. Un pannello mobile. Ne ave va già visti nelle case antiche.

Dopo averne individuato i bordi, lo esaminò alla ricerca di una serratura a scatto. Forse era all'interno del rivestimento di legno? Procedette per tentativi tastando il legno bianco sudicio.

Trovata. Quando fece pressione, udì un debole click.

Spinse il pannello e trovò pile di giornali che intasavano l'ingresso, ma d'altronde Néomi non doveva utilizzare la porta per entrare.

All'interno, strizzò gli occhi. La stanza era uno studio di ballo, con sbarre attaccate ai muri coperti di specchi a tutta parete.

Ecco quindi la ragione del suo andare e venire, il suo luogo segreto.

La stanza apparteneva evidentemente a una donna.



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